Farmaci anticolinergici per i sintomi della vescica iperattiva negli adulti
Una percentuale compresa tra 16% e 45% degli adulti mostra sintomi di vescica iperattiva, urgenza minzionale con incontinenza urinaria da frequenza o urgenza o entrambe, che prendono il nome di sindrome della vescica iperattiva.
I farmaci anticolinergici sono trattamenti comuni.
È stata portata a termine una meta-analisi per confrontare differenti farmaci anticolinergici contro i sintomi della vescica iperattiva, includendo tutti gli studi randomizzati condotti in adulti con sintomi di vescica iperattiva o sovra-attività del muscolo detrusore che confrontavano un farmaco anticolinergico con un altro o due dosi dello stesso farmaco.
Sono stati inclusi nella analisi 86 studi, 70 con disegno in parallelo e 16 di cross-over, per un totale di 31.249 adulti coinvolti.
La maggior parte degli studi erano in doppio cieco, ma sono risultati variabili in altri aspetti di qualità.
Negli studi cross-over i dati non erano presentati in modo tale da poter essere inclusi nella meta-analisi.
In totale, 29 studi hanno riportato dati sulla qualità di vita ( la misura di esito primaria ) usando misure validate, ma solo 15 hanno riportato dati utilizzabili.
Tolterodina ( Detrusitol ) versus Ossibutinina ( Kentera ): non sono emerse differenze statisticamente significative per qualità di vita, cura o miglioramento riportati dal paziente, episodi di perdita o svuotamento in 24 ore, ma si sono verificati meno abbandoni legati a eventi avversi con Tolterodina ( risk ratio, RR=0.52, dati da 8 studi ) e minor rischi di secchezza delle fauci ( RR=0.65, dati da 10 studi ).
Solifenacina ( Vesiker ) versus Tolterodina: è emersa una differenza significativa per quanto riguarda qualità di vita ( differenza media standardizzata [ SMD ] -0.12, dati da 3 studi ), cura o miglioramento riportati dal paziente ( RR=1.25, dati da 2 studi ), episodi di perdita in 24 ore ( differenza media pesata [ WMD ] -0.30, dati da 4 studi ) ed episodi di urgenza minzionale in 24 ore ( WMD -0.43, dati da 4 studi ), tutti a favore di Solifenacina.
Non sono state osservate differenze negli abbandoni legati a eventi avversi e secchezza delle fauci ma dopo l’analisi di sensibilità i tassi di secchezza delle fauci ( RR=0.69 ) sono risultati più bassi in misura statisticamente significativa con Solifenacina quando comparati con Tolterodina a rilascio immediato.
Fesoterodina ( Toviaz ) versus Tolterodina a rilascio prolungato: 3 studi hanno contribuito alla meta-analisi.
Sono emerse differenze statisticamente significative per quanto riguarda al qualità di vita ( SMD -0.20 ), cura o miglioramento riportati dal paziente ( RR=1.11 ), episodi di perdita ( WMD -0.19 ), frequenza ( WMD -0.27 ) ed episodi di urgenza ( WMD -0.44 ) in 24 ore, tutti a favore di Fesoterodina.
Le persone trattate con Fesoterodina hanno mostrato un maggior rischio di abbandono legato a eventi avversi ( RR=1.45 ) e un maggior rischio di secchezza delle fauci ( RR=1.80 ) a 12 settimane.
Differenti dosi di Tolterodina: la dose iniziale standard raccomandata ( 2 mg 2 volte al giorno ) è stata confrontata con 2 dosi inferiori ( 0.5 mg e 1 mg 2 volte al giorno ) e con una dose più alta ( 4 mg 2 volte al giorno ).
Gli effetti delle dosi da 1 mg, 2 mg e 4 mg sono risultati simili per quanto riguarda gli episodi di perdita e le minzioni in 24 ore, con un maggior rischio di secchezza delle fauci rilevato con le dosi 2 e 4 mg tra 2 e 12 settimane.
Differenti dosi di Solifenacina: la dose iniziale standard raccomandata di 5 mg una volta al giorno è stata confrontata con 10 mg.
Mentre la frequenza e l’urgenza sono risultate inferiori ( migliori ) con 10 mg rispetto a 5 mg, è stato osservato un rischio più elevato di secchezza delle fauci con 10 mg di Solifenacina tra 4 e 12 settimane.
Differenti dosi di Fesoterodina: la dose iniziale standard raccomandata di 4 mg una volta al giorno è stata confrontata con dosi di 8 mg e 12 mg.
L’efficacia clinica ( cura riferita dal paziente, episodi di perdita, minzione nelle 24 ore ) della dose di 8 mg è risultata migliore rispetto a quella della dose di 4 mg di Fesoterodina ma con un maggior rischio di secchezza delle fauci con la dose di 8 mg.
Non è emersa una differenza statisticamente significativa tra le dosi 4 mg e 12 mg in termini di efficacia, ma la secchezza delle fauci è risultata significativamente superiore con 12 mg tra 8 e 12 settimane.
Preparazioni di Ossibutinina o Tolterodina a rilascio prolungato versus rilascio immediato, o entrambi: non sono emerse differenze statisticamente significative per quanto riguarda cura o miglioramento, episodi di perdita o minzione in 24 ore o abbandoni dovuti a eventi avversi, ma i dati disponibili sono pochi.
In generale, le preparazioni a rilascio prolungato sono legate a minor rischio di secchezza delle fauci tra 2 e 12 settimane.
Una preparazione a rilascio prolungato versus un’altra: è emerso un minor rischio di secchezza delle fauci con Tolterodina orale a rilascio prolungato che con Ossibutinina ( RR=0.75 ) ma nessuna differenza è stata osservata tra Ossibutinina transdermica e Tolterodina orale a rilascio prolungato, benché alcune persone abbiano abbandonato il trattamento a causa di una reazione cutanea al sito di applicazione del cerotto transdermico a 12 settimane.
In conclusione, quando la scelta di prescrizione è tra Ossibutinina orale a rilascio immediato o Tolterodina, la Tolterodina deve essere preferita per i ridotti rischi di secchezza delle fauci.
Con Tolterodina, 2 mg 2 volte al giorno rappresenta la dose iniziale usuale ma una dose da 1 mg 2 volte al giorno potrebbe essere ugualmente efficace con un minor rischio di secchezza delle fauci.
Se sono disponibili formulazioni di Ossibutinina o Tolterodina a rilascio prolungato, queste dovrebbero essere preferite alle preparazioni a rilascio immediate poichè riducono il rischio di secchezza delle fauci.
Tra Solifenacina e Tolterodina a rilascio immediate, Solifenacina deve essere preferita per migliore efficacia e per minor rischio di secchezza delle fauci.
Solifenacina alla dose di 5 mg una volta al giorno è la dose iniziale standard, che potrebbe essere aumentata a 10 mg una volta al giorno per una migliore efficacia, ma con un aumento nel rischio di secchezza delle fauci.
Tra Fesoterodina e Tolterodina a rilascio prolungato, Fesoterodina è preferibile per una efficacia superiore ma è correlata a un maggior rischio di abbandono a causa di eventi avversi e di secchezza delle fauci.
Sono disponibili dati limitati o nulli su qualità di vita, costi o esiti a lungo termine in questi studi e i dati derivanti da studi su altri farmaci anticolinergici sono insufficienti per giungere a una qualunque conclusione. ( Xagena2012 )
Madhuvrata P et al, Cochrane Database of Systematic Reviews 2012, Issue 1. Art. No.: CD005429
Uro2012 Farma2012
Indietro
Altri articoli
Associazione tra uso di farmaci anticolinergici e rischio di degenerazione maculare senile
L'amiloide-beta è un componente importante delle drusen retiniche, le lesioni primarie della degenerazione maculare senile ( AMD ), e l'autopsia...
Evidenza di una relazione tra farmaci anticolinergici e demenza negli anziani
Un nuovo studio ha fornito la più forte evidenza che i farmaci anticolinergici possono aumentare il rischio di demenza negli...
BPCO: effetti proaritmici e proischemici dei farmaci anticolinergici per via inalatoria
La maggior parte dei decessi nella broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) sono dovute a cause cardiovascolari. Diversi grandi studi...
Effetti proaritmici e proischemici dei farmaci anticolinergici per via inalatoria
La maggior parte dei decessi nella BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) sono dovuti a cause cardiovascolari. Diversi grandi studi...
Sicurezza dei farmaci anticolinergici per il trattamento della BPCO
La BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) è sempre stata considerata un disturbo sistemico complesso con varie co-morbidità, soprattutto cardiovascolari,...
Gli anziani che assumono farmaci anticolinergici sono a maggior rischio di declino cognitivo e demenza
Nonostante l’alta assunzione di farmaci con proprietà anticolinergiche da parte delle persone anziane, gli effetti sul declino cognitivo e la...
Effetti anticolinergici dei farmaci antipsicotici
Pochi studi hanno esaminato la prevalenza degli effetti avversi anticolinergici dei farmaci antipsicotici.Ricercatori del Seacroft Hospital, a Leeds ( Gran...
Farmaci anticolinergici nell’asma e nella BPCO
I farmaci anticolinergici hanno impieghi come broncodilatatori nel trattamento delle malattie ostruttive delle vie aeree, nell’asma e soprattutto nella broncopneumopatia...
Lieve alterazione cognitiva nei pazienti anziani che fanno uso di farmaci anticolinergici
Ricercatori dell’Inserm di Montpellier in Francia hanno valutato la potenzialità dei farmaci anticolinergici di causare lieve alterazione cognitiva non degenerativa...